L’istruzione contro la superstizione
Giornate mondiali / internazionali36esima Giornata Nazionale per la Vita
Il 2 febbraio si celebra la Giornata Nazionale per la Vita, per ricordare a tutti l’enorme valore che ha la vita umana, un valore che spesso viene dimenticato. Troppe volte, purtroppo, lungi dall’essere rispettata, la vita viene invece calpestata e degradata, troppe volte gli esseri umani vengono privati dei loro diritti e della loro dignità, in nome di valori dettati dall’ignoranza e dalla superstizione.
In molte zone dell’India, soprattutto nei villaggi rurali isolati, la povertà spinge molte persone ad attaccarsi alla superstizione, che sembra a volte l’unico appiglio a cui aggrapparsi per tentare di cambiare o di rendere più sopportabili le proprie condizioni di vita. Se in molti casi le superstizioni sono innocue, in altri invece le credenze radicate possono portare ad atroci conseguenze. Stiamo parlando del sacrificio umano, una terribile pratica che dovrebbe essere solo un triste ricordo di oscuri tempi passati ma che, di fatto, in alcune regioni dell’India viene ancora messa in atto. Il sacrificio umano è un’usanza crudele, il cui scopo è quello di ingraziarsi gli dei per ottenere dei favori o per allontanare il malocchio da sé e dalla propria famiglia. Il sacrificio di una vittima umana viene considerata la più alta forma di offerta ad una divinità e, pertanto, dovrebbe risultare di massima efficacia nel placare l’ira degli dei.
Nei più remoti villaggi indiani, dove la popolazione vive in condizioni di isolamento, senza possibilità di accedere ai servizi di base, ricevere un’istruzione e integrarsi nella società, le persone, in un disperato tentativo di fuggire dalla miseria, possono affidarsi al consiglio di santoni e guaritori. Se molti di loro praticano riti innocui, legati alle tradizioni tribali locali, una parte di questi stregoni fa riferimento alla superstizione e alla magia nera, mettendo in atto pratiche che non escludono il sacrificio umano.
Come spesso accade, a farne le spese sono sempre le persone più deboli e innocenti: i bambini, soprattutto se di sesso femminile. Ed è così che si sentono notizie come quella di una bambina di 4 anni sacrificata ad una divinità dai suoi stessi genitori per ottenere maggiore ricchezza. O di una bambina di 7 anni uccisa da due contadini che le hanno in seguito asportato il fegato per utilizzarlo in un rito propiziatorio, con lo scopo di garantirsi dei raccolti migliori. O di cadaveri di bambini ritrovati sepolti vicino agli altari di qualche stregone, circondati da oggetti sacri.
Altre frequenti vittime della superstizione sono le donne, troppo spesso considerate inferiori rispetto all’uomo. È uscita proprio nei giorni scorsi la notizia di una ragazza indiana vittima di uno stupro di gruppo, violentata per molte ore dai capi del suo stesso villaggio come punizione per aver espresso la volontà di sposare un ragazzo proveniente da un villaggio rivale. In alcuni villaggi indiani, inoltre, può ancora capitare che una donna venga accusata di stregoneria e che, per questo, venga punita anche con la morte. Una ONG indiana ha di recente denunciato il fatto che, ogni anno, circa 200 donne vengono uccise perché si ritiene siano delle streghe.
Queste credenze sono esclusivamente frutto dell’ignoranza, che può portare ad una negazione totale di qualsiasi valore della vita. Proprio per questo Fratelli Dimenticati ritiene di fondamentale importanza il fatto di consentire a tutti di ricevere un’istruzione, soprattutto a quelle persone che, altrimenti, non potrebbero mai permetterselo. Attraverso il Sostegno a Distanza tanti bambini possono studiare, per diventare in futuro degli adulti pienamente responsabili e rispettosi del proprio prossimo.