Giornata mondiale contro l’aids
Giornate mondiali / internazionaliL’AIDS è una delle malattie che hanno più profondamente segnato gli ultimi decenni. Negli anni, il virus si è diffuso ogni paese del mondo, causando la morte di milioni di persone.
Oggi, nei paesi maggiormente industrializzati, è sempre più raro morire precocemente di AIDS. La diffusione dei farmaci antiretrovirali, infatti, ha consentito di tenere sotto controllo il virus, contenendo l’infezione e riducendo drasticamente la possibilità di contagio. Ci sono tuttavia molti paesi del mondo dove, per i sieropositivi, l’accesso alle terapie farmacologica non è un diritto, bensì un lusso.
L’India è uno dei paesi in cui i sieropositivi che non possono avere accesso alle cure sono un numero elevatissimo.
Per chi vive in piccoli villaggi isolati spesso è davvero difficile raggiungere gli ospedali, situati a molti chilometri di distanza, senza avere la possibilità economica di utilizzare i mezzi pubblici. Chi vive nella miseria ed è sieropositivo, tuttavia, non ha nessun altro modo per procurarsi i farmaci necessari a curarsi. Di conseguenza, queste persone avranno altissime probabilità di contrarre l’AIDS e andare incontro ad una morte precoce, oltre che di contagiare le persone che vivono a stretto contatto con loro.
La situazione diventa ancora più grave quando ad essere malati sono i bambini. La maggior parte dei bambini contrae il virus quando si trova ancora nel grembo materno. Infatti, quando una donna affetta da HIV è incinta, c’è la possibilità che dia alla luce un bambino già sieropositivo. Le probabilità che questo accada aumentano esponenzialmente nel caso in cui la donna non segua alcuna terapia antiretrovirale e nel caso in cui non sia ben nutrita né seguita da vicino da un medico, cosa pressoché impossibile per le donne che appartengono alle fasce più povere della popolazione.
Oltre ai gravissimi problemi di salute, quando cresce un bambino sieropositivo è purtroppo costretto a subire ingiuste discriminazioni a causa dei pregiudizi, causati dalla disinformazione e da una scarsa conoscenza della malattia.
Dal 2010 in India esiste una legge che vieta espressamente qualsiasi tipo di discriminazione nei confronti dei bambini sieropositivi, sancendo il loro diritto all’istruzione gratuita. La realtà dei fatti, però, è ancora molto diversa. Da una recente indagine effettuata dall’Organizzazione nazionale per il controllo AIDS (NACO) è emerso che, negli ultimi 4 anni, ad almeno 60 bambini è stata negata la possibilità di frequentare la scuola dell’obbligo solo in quanto sieropositivi.
Proprio per questo è assolutamente indispensabile una corretta educazione alla salute su vasta scala, sia in un’ottica di prevenzione che di integrazione sociale dei sieropositivi.
Dal 1998 Fratelli Dimenticati, nel villaggio di Asangaon, vicino a Mumbai, porta il suo aiuto alle bambine sieropositive attraverso il Sostegno a Distanza. Il centro, di nome Naya Jeevan, è gestito dalle suore Helpers of Mary e ospita 350 bambine e ragazze, dagli 0 ai 20 anni. La maggior parte di loro è orfana, in quanto i genitori il più delle volte sono morti di AIDS. Molte di loro arrivano al centro quando sono ancora molto piccole e, crescendo tutte assieme, diventano come tante sorelle, ritrovando in questo modo la famiglia che hanno perduto.
Ad ogni bambina viene data tutta l’attenzione e l’affetto di cui ha bisogno. Ognuna di loro ha la possibilità di accedere alle cure mediche ed essere sottoposta a terapia antiretrovirale, in modo da poter vivere una vita normale anche in presenza del virus. Ogni giorno vengono offerti loro pasti completi e nutrienti, in modo da rinforzare il loro sistema immunitario.
Le bambine hanno inoltre la possibilità di frequentare la scuola, seguendo lo stesso programma delle scuole pubbliche. Hanno inoltre la possibilità di seguire corsi di informatica, di yoga, di danza e di canto, e di dedicarsi a innumerevoli altre attività extrascolastiche.
Grazie al centro di Naya Jeevan, queste bambine hanno la possibilità di vivere una vita normale, proprio come tutte le loro coetanee.