Giornata internazionale dei bambini di strada
Giornate mondiali / internazionaliSecondo un recente rapporto stilato dall’Unicef, si stima che nel mondo almeno 500 milioni di bambini di età compresa fra i 3 e i 14 anni vivano per strada.
500 milioni di giovani vite che non potranno mai godere del calore della propria casa, né dell’amore e del sostegno dei propri genitori.
500 milioni di bambini costretti a crescere prima del tempo, che non sapranno mai che cosa significa la spensieratezza dell’infanzia. È un numero impressionante, destinato nei prossimi anni ad aumentare di pari passo con l’incremento demografico e la crescita incontrollata dell’urbanizzazione.
Il fenomeno dei bambini di strada è diffuso soprattutto nelle grandi metropoli dei paesi in via di sviluppo. Nella sola India, si stima che vi siano circa 11 milioni di bambini senza fissa dimora.
Quali sono le origini di questo fenomeno? Per quale motivo così tanti bambini sono costretti a vivere nell’abbandono, senza più una casa né un famiglia? Le ragioni possono essere molteplici.
Spesso questi bambini scappano dalla povertà delle campagne e si trasferiscono in città, a volte mandati dai loro stessi genitori, nel tentativo di trovare un lavoro che possa garantire loro una vita migliore. Per un bambino appartenente alle fasce più povere della popolazione, tuttavia, questa ricerca si rivela lunga e difficoltosa e, il più delle volte, i bambini si ritrovano a vivere nelle stesse condizioni di povertà da cui avevano cercato di uscire.
Altre volte i bambini lasciano la propria casa per fuggire a violenze e maltrattamenti perpetrati dai loro genitori. In altri casi ancora i familiari dei bambini sono vittime di catastrofi naturali, guerre, epidemie, e i bambini rimangono soli, orfani, senza una famiglia.
Qualunque sia la motivazione che spinge i bambini a cambiare le proprie condizioni di vita, l’alternativa è sempre la stessa: andare a vivere per strada.
Dormono dove capita, in ogni luogo che possa dar loro un riparo. Spesso popolano le grandi stazioni ferroviarie.
Per poter sopravvivere, un bambino di strada è costretto a ricorrere ad ogni genere di espedienti. Girando per le strade delle metropoli indiane è possibile trovare bambini di tutte le età impegnati nelle attività più svariate: fanno i lustrascarpe, i parcheggiatori, chiedono l’elemosina o si dedicano ad altri piccoli lavoretti occasionali. Alcuni diventano “ragpickers”: raccolgono la spazzatura che trovano a terra o all’interno dei treni in sosta, la differenziano e la rivendono alle aziende che si occupano del riciclaggio.
Ma non tutti riescono a procurarsi da vivere con mezzi legali. Molti di loro compiono piccoli furti per riuscire a guadagnare quel che basta per sopravvivere, mentre le ragazze entrano il più delle volte nel giro della prostituzione.
Non è raro che i bambini di strada, già da molto piccoli, sviluppino una dipendenza da alcol e droghe, nel tentativo di trovare una momentanea, per quanto illusoria, fuga dalla loro triste condizione.
I rischi della vita di strada sono innumerevoli, e le violenze e i maltrattamenti sui bambini sono all’ordine del giorno. A volte sono addirittura le stesse forze dell’ordine a picchiare e maltrattare i bambini, colpevoli solo del fatto di dormire in strada o chiedere l’elemosina in luoghi pubblici.
I maltrattamenti possono arrivare anche da padroni senza scrupoli che, approfittando della loro condizione di povertà e solitudine, li sfruttano come manodopera di facile impiego per lavori massacranti, ripagandoli con salari irrisori.
I bambini imparano presto che, sulla strada, è proprio la violenza a dettar legge: o si impara ad usarla e ad imporsi sugli altri, o si finirà per essere sfruttati e maltrattati. Ed è proprio alla filosofia della violenza che si ispira il fenomeno delle gang giovanili, bande criminali che si guadagnano da vivere compiendo furti e azioni illecite. Le gang esercitano una fortissima attrazione sui bambini di strada. Entrando a far parte di una banda i bambini possono infatti appagare quel bisogno di sicurezza e di protezione che non possono più trovare in una famiglia. L’appartenenza ad un gruppo, per quanto criminale, costituisce per tutti questi bambini una sorta di surrogato dei perduti affetti familiari.
Nella città di New Delhi, in India, Fratelli Dimenticati sostiene il Centro Don Bosco Ashalayam, una casa di accoglienza per bambini di strada. In lingua hindi, il termine “asha” significa “speranza”, mentre “alayam” vuol dire “casa”: il centro è infatti una Casa della Speranza per tutti quei bambini che vivono nella povertà e nell’abbandono, senza un tetto sopra la testa, senza una famiglia, senza un futuro.
Gli operatori del centro avvicinano i bambini nelle stazioni ferroviarie o negli altri luoghi che questi frequentano abitualmente. Spesso ci vuole molto tempo prima di riuscire a guadagnarsi la loro fiducia, abituati come sono a vivere in una realtà in cui vige la legge del più forte e in cui ognuno persegue unicamente il proprio interesse. Gli operatori invitano i bambini a visitare il centro, a fermarsi a mangiare, a lavarsi, a riposarsi. Chi lo desidera ha inoltre la possibilità di passare la notte nel Rifugio Notturno. Quando i bambini si sentono pronti, possono decidere di abbandonare il mondo della strada e trasferirsi ad Ashalayam.
Lì possono ricevere un’istruzione e imparare un mestiere, in modo tale che in futuro essi possano finalmente guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro, senza più rubare, elemosinare, o accettare condizioni di sfruttamento.
Attraverso attività di orientamento si cerca di far emergere le potenzialità dei bambini, in modo tale da offrire loro una formazione completa che possa valorizzare le capacità individuali di ognuno.
In un edificio separato è inoltre presente un centro di disintossicazione per tutti quei ragazzi rimasti vittime della dipendenza dalla droga.
Grazie al Sostegno a Distanza vengono coperte le spese del cibo, delle rette scolastiche, del vestiario, delle medicine, degli articoli da cancelleria e delle varie gite e attività extrascolastiche organizzate per gli ospiti del Centro.
Ad Ashalayam i bambini non hanno solo un luogo dove soggiornare e dove studiare: ognuno di loro riceve tutto l’amore e l’attenzione di cui ha bisogno, affinché si senta davvero parte di una famiglia. Gli operatori cercano di conoscere a fondo le storie di tutti bambini, facendo sentire ognuno di loro come una persona importante: in questo modo è possibile offrire ad ogni singolo bambino un adeguato e completo sostegno psicologico, facendo sì che essi possano ritrovare la fiducia in se stessi e negli altri.
Lo scopo ultimo di Ashalayam è aiutare i bambini a reinserirsi nella società, fornendo loro tutte quelle conoscenze e capacità indispensabili per poter affrontare la vita con sicurezza, senza doversi sentire inferiori a nessuno né sottostare ad ingiuste condizioni di sfruttamento.
Attraverso il Sostegno a Distanza puoi contribuire anche tu ad aiutare i bambini di strada di New Delhi. Con soli 15,50 € al mese consentirai loro di alloggiare presso il centro Ashalayam, dove potranno frequentare scuola e avere qualcuno che si prenda amorevolmente cura di loro.
Dona ad un bambino di strada la possibilità di ricostruirsi una nuova vita!