Festa della mamma
Festa della mammaIn occasione della festa della mamma, vogliamo raccontarvi le storie di due donne del Nepal che, grazie all’aiuto di Fratelli Dimenticati e di tanti, generosi benefattori, sono riuscite ad uscire dalla povertà e a migliorare le loro condizioni di vita.
La storia di Mina
Mina vive nel villaggio di Bharawal, in Nepal. In giovane età, è stata costretta a sposarsi con un uomo violento, che la picchiava di continuo, anche nel periodo in cui era incinta. Tentò perfino di ucciderla, per poi andarsene per sempre abbandonandola da sola a crescere il loro bambino.
Mina ha cresciuto suo figlio con fatica e mille sacrifici. Abita in una casetta che sembra quella dei sette nani, talmente è piccola, una casetta fatta di bambù e paglia, che ama tenere sempre pulita e in ordine.
Quando Rakesh, suo figlio, raggiunse l’età dell’adolescenza, cominciò farla disperare. Mina veniva a piangere dalle Piccole Apostole di Gesù, le suore che gestivano una scuola nel villaggio, chiedendo loro aiuto e sostegno.
Sette anni fa, grazie al Sostegno a Distanza, venne aperta una mensa all’interno della scuola per i bambini più poveri, e le suore pensarono subito di assumere Mina come cuoca.
Ora la donna finalmente ha un’entrata fissa e ha cominciato a vivere una vita più dignitosa. Anche Rakesh, crescendo, è diventato più giudizioso. Ha dato gli esami finali della decima classe e ha voluto imparare a fare il sarto per pagarsi da sé gli studi al college. Durante il tempo libero aiuta i ragazzi della zona a fare i compiti.
Hanno sistemato la loro casetta aggiungendo un locale, hanno comprato due caprette e ora sognano di costruirsi un bagno vicino a casa.
Tra lei e le suore è nata una bellissima amicizia, che le aiuta inoltre ad avvicinare e conoscere la gente della zona, per portare aiuto ad un numero sempre maggiore di persone.
Mina ha recuperato il sorriso e, soprattutto, la fiducia in sé e nella vita
La storia di Krishna Maya
Quando le suore di Bharawal conobbero Krishna Maya, viveva in una capanna fatiscente di due metri per due, con sei figli, la più piccola dei quali aveva appena due anni. Il marito era partito per l’india due anni prima e non aveva più dato sue notizie, né tantomeno spedito dei soldi.
Le suore decisero di aiutarla procurandole un lavoro. Krishna Maya cominciò a dare una mano nella coltivazione della verdura all’interno del progetto agricolo sostenuto da Fratelli Dimenticati.
All’inizio non fu facile, perché la donna non era abituata a lavorare: si era sempre arrangiata facendo lavoretti saltuari e di poca responsabilità. A poco a poco, lavorando insieme, imparò a svolgere molto bene il suo lavoro, acquistando fiducia in sé stessa e dando prova di essere una donna molto attiva e responsabile, nonostante fosse analfabeta.
La sua capanna ad un certo punto è crollata e lei si è trovata a dormire sotto la palafitta di un vicino. A questo punto le suore decisero di aiutarla a costruirsi una casetta di due locali, semplice e povera, ma dignitosa. Ora è orgogliosa della sua casa e, nonostante faccia ancora fatica ad arrivare alla fine del mese con una famiglia così numerosa da mantenere, ha finalmente trovato un po’ di pace e di tranquillità.
Due anni fa il figlio maggiore si è sposato, e ora anche la nuora abita con lei.
Due dei suoi figli studiano nella scuola di Bharawal e il più piccolo è inserito nel programma del Sostegno a Distanza. La scuola l’aiuta, ma lei stessa paga parte delle tasse scolastiche.
Da poco ha imparato a scrivere il suo nome per cui è in grado di fare la propria firma: questa per lei è stata una grande conquista. In Nepal, per una donna povera e analfabeta, infatti, saper fare la propria firma vuol dire acquisire maggiore dignità e sicurezza: quando si va negli uffici pubblici non ci si sente più inferiori ed incapaci.