L’importanza dell’istruzione per le bambine indigene messicane

BarrancaBatopilas è un piccolo villaggio del Messico Settentrionale, situato nella regione della Sierra Madre Occidental (o Sierra Tarahumara). Una zona impervia, in cui si alternano rilievi scoscesi e profondissimi canyon (barrancas), difficile da raggiungere e ancor più da attraversare.
I Rarámuri sono una popolazione indigena che da sempre abita queste terre. Vivono in condizioni di grande povertà, senza ricevere quasi nessuna assistenza da parte dello stato. Nei territori attorno a Batopilas molte famiglie di Rarámuri vivono ancora all’interno di grotte scavate sulle ripide pareti dei burroni, a molti chilometri di cammino dal paese.
Negli ultimi anni la zona è diventata un territorio molto ambito dalle organizzazioni criminali che gestiscono il narcotraffico e che, in Messico, hanno cominciato ad acquisire sempre più potere. Una regione così isolata, infatti, è il terreno ideale per allestire coltivazioni, oppure per immagazzinare grandi carichi di droga in attesa di attraversare il confine statunitense.
I Rarámuri subiscono continue intimidazioni e violenze da parte dei narcos, desiderosi di impadronirsi dei loro territori. La prepotenza dei narcos e le condizioni di estrema miseria in cui questo popolo vive, aggravate dalle frequenti siccità, spingono molti Rarámuri alla disperazione. Negli ultimi anni il numero dei suicidi fra questa popolazione indigena è notevolmente aumentato, così come i casi di abuso di alcol e sostanze. Molti di loro, non vedendo altra via di uscita, decidono di diventare essi stessi dei narcotrafficanti, vedendo nel commercio di droga l’unico mezzo per riuscire a guadagnare dei soldi e migliorare la propria vita.
Foto donneCome molto spesso accade, le donne sono fra le principali vittime di questa situazione. In territori in cui l’unica legge sembra essere quella dettata dal più forte e l’unico potere riconosciuto è quello delle armi, i casi di abusi e violenze sulle donne raggiungono livelli preoccupanti. In America latina la donna è già per cultura soggetta a innumerevoli discriminazioni e considerata spesso inferiore rispetto agli uomini. Per tutta la vita, la donna deve sempre sottostare al volere di un uomo, che prima è il padre e più avanti diventa il marito. Per le donne indigene la situazione è resa ancora più dura dal fatto di appartenere anche ad una minoranza etnica discriminata. Solo in poche, da bambine, hanno la possibilità di frequentare la scuola e ricevere un’istruzione. Di conseguenza, molte di loro non imparano nemmeno lo spagnolo, ma sanno esprimersi solamente nella loro lingua indigena. Quando cresceranno risulterà pertanto impossibile per loro trovare un’occupazione al di fuori del loro villaggio o crescere dal punto di vista professionale, per migliorare le condizioni di vita della propria famiglia. Inoltre, senza istruzione non avranno nessuna arma di difesa contro le ingiustizie e le violenze, né saranno in grado di denunciare eventuali abusi subiti.
Affinché le donne indigene abbiano la possibilità di costruirsi un futuro e di provare a realizzare i propri sogni, Fratelli Dimenticati sostiene a Batopilas un convitto femminile dove vengono ospitate bambine dai 5 ai 14 anni. Le bambine provengono tutte da villaggi molto isolati, e per loro sarebbe impossibile raggiungere tutti i giorni la scuola del paese per poter assistere alle lezioni. Grazie al Sostegno a Distanza, le bambine possono rimanere a dormire nel convitto durante tutta la settimana e frequentare le lezioni scolastiche, per poi fare ritorno dalle loro famiglie nel fine settimana.
In un ambiente come la Sierra, geograficamente e culturalmente ostile, l’istruzione costituisce per le bambine rarámuri l’unica possibilità di contrastare le ingiustizie e uscire dall’emarginazione.