Madhya Pradesh: “incoraggiati” dal governo, radicali indù perseguitano i cristiani
Newsdi Nirmala Carvalho (Asianews.it)
Lo denuncia ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). Tra giugno e luglio vi sono stati numerosi attacchi contro la minoranza. In tutti i casi gli estremisti usano l’arma della “legge anti-conversione” per minacciare fedeli e leader religiosi cristiani.
Mumbai (AsiaNews) – “In Madhya Pradesh l’assoluta mancanza di volontà politica di controllare gli elementi più pericolosi incoraggia i fondamentalisti indù a perseguitare e intimidire la vulnerabile comunità cristiana“. Lo denuncia ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), dopo una serie di attacchi perpetrati contro la minoranza cristiana nello Stato.
L’ultimo è avvenuto il 27 luglio scorso a Nagda, una cittadina a 55 chilometri da Ujjain, famosa città sacra per l’induismo del Madhya Pradesh. Durante il servizio domenicale – cui partecipavano circa 25 persone, per lo più donne – una trentina di militanti del Vishwa Hindu Parishad (Vhp) e del Bajrang Dal hanno fatto irruzione. Accompagnati da poliziotti armati di pistole, hanno interrogato il rev. Rakesh Goyal, chiedendogli se stava convertendo qualcuno al cristianesimo.
Il 30 giugno un gruppo di fondamentalisti ha interrotto un incontro di preghiera di una chiesa indipendente e picchiato il pastore Chimnan Lal, insultandolo per la sua fede e accusandolo di praticare conversioni forzate. Giunta sul posto, la polizia ha arrestato il reverendo, tenendolo in prigione per otto ore.
Il 14 giugno a Gayatri Nagar, circa 15 estremisti indù hanno aggredito il rev. Robin Masih e alcuni fedeli della Brethren Church, all’uscita da un servizio di preghiera. Dopo hanno bruciato la Bibbia.
Questi gruppi radicali, spiega ad AsiaNews Sajan George, “lanciano false accuse di conversioni forzate contro i pastori pentecostali, così da poter far applicare la nefasta legge anti-conversione che vige nello Stato”.
Nell’agosto 2013 il governo del Madhya Pradesh ha approvato un emendamento al Madhya Pradesh Freedom of Religion Act 1986, che ha reso la legge ancora più dura. La modifica impone ai sacerdoti di fornire alle autorità locali tutti i dettagli relativi alla persona che ha deciso di cambiare religione almeno 30 giorni prima della cerimonia, e multe salatissime per chi non la rispetta.
L’esecutivo dello Stato indiano è retto dal Bharatiya Janata Party (Bjp), partito ultranazionalista indù vicino ai gruppi fondamentalisti responsabili di violenze contro le minoranze. Dallo scorso maggio questa formazione è anche alla guida del governo centrale dell’India, con Narendra Modi Primo ministro.