Il contesto
Baladhon e Dziujng sono due villaggi vicini nella remota area del distretto di Dima Hasao, nello Stato indiano di Assam. Questi villaggi distano circa 100 chilometri da Haflong (capoluogo del distretto) e si impiegano oltre 6 ore di viaggio per raggiungerla, su una strada accidentata lungo i pendii delle montagne e attraverso i fiumi. I villaggi sono abitati dalla tribù Zeme Naga, una piccola tribù emarginata che vive nell’area adiacente allo stato di Manipur.
La lontananza, la difficoltà di collegamento (soprattutto durante la stagione delle piogge), la fornitura di energia elettrica irregolare e la scarsa connettività ad internet, rendono la vita degli abitanti del villaggio una lotta quotidiana per la sopravvivenza.
Essi vivono di coltivazioni stagionali in collina, sopravvivendo principalmente con ciò che producono. Una parte di guadagno è generata dalla vendita dei loro prodotti agricoli nei mercati dei villaggi.
La scuola elementare allestita nel villaggio è poco frequentata a causa della scarsa retribuzione e della mancanza di insegnanti qualificati. Il futuro di questi bambini è incerto: è difficile passare oltre la scuola elementare del villaggio fino alle città, perché i genitori non hanno soldi per sostenere l’istruzione dei loro figli.
La coltivazione del villaggio è mal gestita, secondo il metodo della vecchia tradizione. Il metodo di coltivazione è comunemente noto come coltivazione jhum, mediante pratica di taglio e bruciatura per preparare ogni anno nuove aree della terra per la coltivazione. Per aiutare l’educazione dei bambini di questi villaggi e di altre comunità di Zeme vicine, il denaro generato da questo progetto agricolo verrà utilizzato esclusivamente per le spese educative dei bambini bisognosi dei villaggi.
Il progetto
L’area del terreno coltivato sarà di 3,5 ettari, e si coltiveranno con l’aiuto degli abitanti: noci di betel (dette anche arecaut) e piante di limoni, che inizierà a dare i suoi frutti entro un anno. Il limone ha mercato in quanto viene utilizzato dalla popolazione in ogni pasto, per produrre limonata nella stagione calda e per succo di limone e sottaceti. Si coltiverà anche pepe nero a fianco della noce di betel dopo un anno: esso ha scopi medici e culinari per l’uso quotidiano. L’area sarà bio-recintata e delimitata allo scopo dagli abitanti del villaggio. Un’area è inoltre dedicata alla coltivazione di 100 alberi di cocco di alta qualità, per la vendita, per l’estrazione dell’olio, per scopi di cucina domestica: servirà anche da dimostrazione alla popolazione e ai fini della propagazione di questa coltura, in quanto l’area è climaticamente adatta a queste coltivazioni.
Le colture scelte hanno lunga vita: la noce di betel e il cocco hanno una vita di circa 30 anni. Il limone avrà una vita di circa 10 anni e il pepe nero una vita di 15 anni. Gli alberi di cocco hanno una durata di vita più lunga di circa 25 anni: il progetto servirà quindi per il guadagno nel lungo termine.
La copertura verde in 3,5 ettari di terreno avrà anche un impatto ambientale positivo per compensare l’impatto negativo del cambiamento climatico. Servirà anche come dimostrazione ad altri villaggi, per incentivare l’impegno in progetti simili anche per generare reddito, utilizzando la terra che hanno a disposizione.
Gli obiettivi
Fornire mezzi finanziari e opportunità di sostegno educativo ai bambini di questa comunità emarginata e povera attraverso la rigenerazione dell’area in cui vivono.
I bambini saranno aiutati a completare la loro istruzione primaria e la scuola superiore, anche al di fuori del villaggio.